Sono affetto da glaucoma un dono della mia genetica, sono schiavo di un collirio che tiene, forse, sotto controllo la pressione nei miei bulbi oculari, rallentando il mio viaggio verso la cecità.

Sono un cronico, quindi, anche se non solo per questo motivo (ho problemi cardiaci e metabolici). Devo ( in realtà dovrei) controllare con costanza la mia condizione.

Avevo due appuntamenti per A) un controllo del campo visivo al 27/12/2021 ed un altro per una visita di controllo al 28/1/2022.

Attorno a Natale 2021 ho avuto una bronchite (negativa al Covid) ed ho dovuto rimandare l’appuntamento per il Campo Visivo mi è stato dato al 21/3/2022, appare ovvio che di conseguenza andasse rimandata anche la visita di controllo. Così è andata, salvo che, l’appuntamento per la visita di controllo mi è stato dato al 31/marzo, ma del 2023.

Alle mie proteste, pur con dimostrazioni di comprensione, mi è stato risposto che “Così è! All’ospedale di Lodi si va addirittura a giugno”.

Aggiungo che la dottoressa dell’ospedale di Lodi che ha effettuato l’esame del campo mi ha caldamente raccomandato di tenere la situazione sotto controllo, perché si era aggravata dall’ultimo controllo effettuato prima della follia collettiva del Covid. Affermando fra l’altro che nelle mie condizioni sarebbe stato indicato un controllo almeno semestrale.

Perdonatemi se mi sento preso in giro!

Quand’anche dopo un attesa complessiva di due anni e mezzo io riuscissi, finalmente, a giungere alla mia agognata visita di controllo a cosa mai mi servirebbe un esame datato di circa un anno e più?

Non sarebbe più onesto dirmi! Sei un pezzente, non puoi nemmeno permetterti una visita privata… per cui non hai più diritto alla cura!

Come potrebbe un incapiente permettersi le cure? Visto e considerato che oltre alla fisioterapia, all’odontoiatria, alla radiologia, alla magnetoterapia ormai anche l’oculistica diviene territorio, praticamente esclusivo e riservato, della Sanità privata? Soprattutto nella magnifica terra lombarda!

Solo rivolgendosi al privato e quindi pagando si ha la, relativa, certezza di essere adeguatamente seguiti, altrimenti si vive nell’abbandono di fatto!

Stiamo parlando , si badi, non del Burundi, ma della Lombardia che tanto ed inutilmente ha sbandierato un presunto primato sanitario.

Lombardia avvolta dal chiacchiericcio sempre più offensivo ed inutile dei politici d’ogni colore e bandiera che moltissimo parlano , ma nulla fanno, mentre le privatizzazioni umiliano e respingono sempre più i meno abbienti.

L’unica prospettiva: rinunciare alle cure, che in un regime sanitario così vocato agli obblighi ed ai ricatti è assolutamente vergognoso ed indegno.