Le ultime dichiarazioni dalla nuova premier Liz Tuss e le grandi perplessità sollevate dal suo neo-ministro della salute Thérèse Coffey mi hanno indotto ad una riflessione. Mia figlia è una seguace della Dea, io stesso ho sempre pensato che la maturazione spirituale dovesse rivolgersi a Sacro Femminino e che comunque l’elevazione passasse dal concetto del cerchio che è tipicamente caratteristico di questo pensiero e di questa spiritualità. Pur essendo io stess , fondamentalmente, sincretico e non monolitico mi affascina quest’idea e questa rivalutazione della Lilith nascosta in ogni femmina.

Devo confessare però che alcuni sviluppi delle donne al potere (in questo sistema , va detto) mi crea qualche imbarazzo.

A prescindere dalle farneticazioni nucleari e guerrafondaie della Signora Tuss viene da pensare alla passione per il potere di Hillary Clinton o al cinismo di Condeelezza Rice ed ancora inoltrandosi nel tempo a Isabel Peron o a Golda Meyr per non parlare delle figure a noi vicine Angela Merkel, piuttosto che Ursula von der Leyen… e devo confessare che questo potere femminile qualche brivido me lo provoca, e l’elenco potrebbe continuare.

Molti attendevano il potere delle donne ad una prova pratica e non mi pare che le donne di potere escano molto bene da questa analisi. Maschi mancati, aderenti al modello degli “Uomini del Ferro” d’antica memoria, nulla a che vedere con il matriarcato della Gilania.

E se tutto questo fosse preordinato? Pensato. Certo si fa in fretta a dire “complottista”, ma di complotti e strategie a lunghissimo termine è densa la storia del potere… nei secoli dei secoli.

Se questo fosse pensato proprio per stemperare e svuotare di senso tutta la costruzione filosofico-teologica del divino femminino. Non sarebbe la prima volta che il pensiero e le strutture del potere, palese e segreto, si mobilitano, in gran pompa, contro di esso. Dall’emarginazione di Lilith, alla distruzione delle società gilaniche, sino alla derisione e l’annullamento della Maddalena, passando per la caccia alle streghe, quale dimostrazione migliore che il poter affermare che donna o uomo non cambi nulla nella gestione del potere?

Ribadire un’uguaglianza anziché una differenza (errore comune anche a molto movimento femminista).

Oggi purtroppo dobbiamo affermare che in questo sistema che il burattino al centro della scena sia donna o uomo non cambia in alcun modo il rapporto di potere.

E la Curandera? Il Sacro, la Dea? Il materno, l’amorevole, il carnale, il solidale profondo? Dove sono… dov’è il cambiamento? E se fosse proprio contro questo che si sta mobilitando tutto il sistema? Pensateci!