Premetto l’assoluta solidarietà con Cospito e la condanna del 41-bis e di qualsiasi forma di carcerazione vendicativa, ma devo confessare la mia perplessità. Innanzitutto nel trovare l’area della pseudo-sinistra schierata a difesa del compagno anarchico ed in seconda battuta di alcuni aspetti di questo appoggio.

Cospito è stato trasferito al carcere di Opera e da lì all’ospedale San Paolo per essere sottoposto all’alimentazione forzata.

Sin qui sono notizie, pure e semplici, ma qui sorge la stranezza. I giornalai di Repubblica alzano i loro scudi (e le loro penne) in difesa del diritto di Cospito a rifiutare le cure e proseguire nel suo sciopero della fame… non fa una grinza, siamo tutti d’accordo.

Peccato che Repubblica e la sua ghenga siano stati fierissimi alfieri dell’obbligo di santificazione, peccato che abbiano appoggiato la privazione dei diritti di coloro che hanno rifiutato, in pieno diritto di farlo, un trattamento forzato

Peccato che l’accozzaglia pseudo-democratica, finto-progressista che ruota intorno ai giornalai abbia inneggiato a questa privazione dei diritti fondamentali, alla privazione del sostentamento, alla segregazione, alla persecuzione mediatica, peccato, davvero, che abbiano sguinzagliato i loro presunti viro-scienziati nel coprire di insulti e di offese coloro che hanno esercitato questo diritto fondamentale… umano e costituzionale.

Senza nulla togliere a Cospito ed alla sua eroica resistenza sono costoro che sviluppano tutta la mia perplessità. Sono arrivati ad infangare, corrompere e piegare al relativismo del racconto delle multinazionali del farmaco persino la Corte Costituzionale… ed ora si appellano al diritto inalienabile di rifiutare una cura? Davvero? Fatevi vedere, da uno bravo però.