Giornalai e cultori della Szienzah ci comunicano, senza nemmeno vergognarsi, che l’ora legale può causare ictus ed infarti. Non sanno più cosa inventarsi per nascondere la verità, ne abbiamo sentite d’ogni colore e genere, ma nessuna spiegazione seria ed ufficiale sull’aumento vertiginoso ed esponenziale delle “morti improvvise” ,anche in giovanissima età, a seguito di inspiegabili malori.

D’altra parte una classe giornalistica, che omette la realtà dal 2014 ad oggi, per giustificare le perorazioni d’un comico targato NATO, che tace e minimizza sulle rivolte francesi, definendo “Timido” un sollevamento popolare senza precedenti; come può essere reputata minimamente seria e non svenduta.

Cosa rimane del giornalismo serio? Se non qualche traccia qua e là, sparsa e spesso zittita, comunque sempre assolutamente minoritaria e non sorretta dal sistema?

É palese che in tempi di guerra la verità venga prostituita alle esigenze dei comandi strategici, ma persino nelle ore più buie della storia sono esistiti i portatori di verità, sempre come oggi essi sono stati irrisi. trattati da folli, il potere ha sempre usato l calunnia e la violenza per contenerli, quando non addirittura rogo e mordacchia.

Va detto che oggi il potere possiede armi potenti per controllare le menti come mai ha posseduto, oggi il “controllo mentale” è teorizzato negli atenei sotto la definizione di Marketing e Pubblicità.

Resta, quantomeno qui da noi, un silenzio imbarazzante, una forma di sudditanza diffusa, che ha perso persino lo spontaneo “ribellismo” all’italiana. Si nota tristemente l’assenza di un “soggetto” che riesca a riunire gli sperata dei dissidenti in una voce compendiata e forte.

Mille vagiti che finiscono nel nulla e sviluppano solo giganteschi ego pseudo leaderistici, che poi vanno a popolare salotti televisivi e proto-alternativi.

Chi scrive è libertario e allergico alle forme verticali organizzate, ed è notizia nota a chi lo legge da un po’, ma questo soggetto appare necessario in questa fase storica; sebbene occorrerebbe per la sua “continuità nell’esistenza” che fosse, per vocazione profonda, orizzontale e circolare e non leaderistico e verticale ed è proprio questo che rende difficile la sua nascita.

Nessuno fra i vecchi agglomerati che pretendono di riempire questo vuoto ha le caratteristiche necessarie, anzi la vacuità e la nullità, spesso ampiamente contraddittoria, di tali raggruppamenti ha reso poco credibile chiunque si occupi di questa esigenza.

È forse per questa ragione, per questo vuoto che è anche spirituale oltre che materiale che nessuno osa nemmeno sperare? È questa la causa di tanta rassegnazione?

Esistono, va detto, piccole testimonianze di “buona volontà” come questa su cui scrivo, facciamole crescere, partecipando… anche se è difficile guidare senza voler primeggiare, proviamoci almeno