Prendere una posizione, e mantenerla, non equivale per forza ad accettare di fare parte sempre e comunque del teatrino solipsistico, mettendosi la Dignità sotto ai piedi, ancor più di quanto spesso già non accada automaticamente / sistemicamente, in un contesto come questo.

E il Rispetto del proprio modo di Essere dovrebbe contemplare una via in più, oltre alle due principali proposte/imposte dal “bivio” di fronte a cui, RIPETO, IN QUESTO CONTESTO, ci si può venire a trovare. Cioè una scelta FORZATA E VIOLENTA tra l’egoismo o il farsi male e farsi fare del male in nome del bene comune/superiore (reale o fittizio che sia). Non solo sacrificandosi, in sé per sé, ma magari anche venendo coperti di merda da chi, consapevolmente o inconsapevolmente, beneficia del sacrificio di quanti ALMENO CI PROVANO, ad essere coerenti.

Ci sarebbe Abbondanza e Spazio per tutt3, in Natura.

Il fatto che spesso vediamo e inconsapevolmente co-creiamo uno scenario decisamente meno piacevole (per dirla delicatamente) non credo che in realtà dipenda dalla Natura, non come è stato insegnato da varie fonti, fideistiche o laiche almeno, e come molti ripetono a pappagallo. La Natura e la Terra hanno sopportato di tutto. Anche da prima dell’industrializzazione.

Provate a riempire con ogni sorta di scoria il VOSTRO giardino, a far entrare gente che fa scoppiare una rissa dopo l’altra, e ad ospitare un dibattito ininterrotto disputato tra sciacalli, mummie e feccia assortita senza scrupoli, su come il vostro stesso “giardino” dovrebbe essere gestito (leggi: il vostro Spazio Vitale e la vostra Vita in toto).

Anche se siete elementi pacifici, o disponibili, o cmq di base ragionevoli, ditemi se dopo una settimana non reagireste, proporzionalmente, da un po’ peggio ad estremamente peggio di come la Natura ha reagito fino ad ora.

Tempo fa ho letto su un meme (traducendo dall’inglese) : “la gente ( non tutta -n.d.a. ) giocherà con il tuo lato peggiore e poi piangerà definendosi vittima, quando otterrà la tua peggior risposta”.

Come su questioni legate a tematiche che stanno turbando di nuovo l’opinione pubblica, strategicamente. L’immigrazione, ad esempio.

Pochi elementi europei, molto furbi o molto deliranti, che oggi definiremmo la casta, raggirarono i propri popoli, per lo più in loro cattività, portandoli a prendere parte a campagne di colonizzazione di terre altrui. Una parte non indifferente dei popoli aderì per fame e un’altra parte per avidità o prepotenza a sfregio. O semplicemente per mancanza di alternative. In Africa i capi spedizione si accordarono con elementi senza scrupoli locali, equivalenti dei loro committenti di origine, per comprare persone già schiave, o candidate ad esserlo, e terre. Pochi kapò locali, equivalenti dei nostri regnanti di allora, hanno venduto persone della propria gente – e chi ha provato a dirlo in tempi recenti, oltre oceano, è stato definito “razzista”. Magari, essendolo davvero, e strumentalizzando la cosa per propaganda repubblicana / nazifascia, o magari non essendo razzista proprio per niente.

Cosa più nota, e storicamente più politically correct, gli europei raggirarono capi tribù nativi del nord America, per farsi vendere territori enormi per un pezzo di pane, una bottiglia di whisky e una coperta al vaiolo, quando non si presero la terra con brutalità esplicita.

Dopo che le popolazioni afro vennero deportate verso ovest, o altrove, è stata incoraggiata (leggi: imposta dalla fame) l’immigrazione di massa dall’Europa all’America. Ad un certo punto, intorno ad inizio ‘800, secondo una storiografia alternativa relegata dal “senso comune” al mero “complottismo”, ma a mio avviso SOTTO QUESTO PUNTO DI VISTA, ALMENO, plausibile, accaddero catastrofi naturali in tutto il mondo (fenomeni come lo tsunami nell’Oceano Indiano del 2004, o il terremoto di Haiti del 2010 su scala globale, per intenderci) creando distruzione dovunque. Ciò, nel territorio della attuale Russia, avrebbe determinato dei cambiamenti di assetto geopolitico tali da poter porre in atto una falsificazione storiografica di proporzioni colossali. Vi sarebbero state conseguenti deportazioni e ricollocazioni forzate dei superstiti. Tracce di tali accadimenti sono venute fuori grazie ad alcuni archeologi coraggiosi, rigorosamente collocati al di fuori del dibattito pubblico, da alcuni documenti attribuiti a Napoleone e ad altri elementi di potere dell’epoca, da alcuni documenti e registri dell’istituto linguistico germanico che fanno pensare, appunto, ad un reset linguistico – culturale, avvenuto da un certo momento in poi, e ad altri reperti random. La “teoria del complotto” vuole che su circa due terzi dell’attuale Federazione Russa sorgesse l’Impero Tartarico: non mi esprimo su tale nome, ma obiettivamente i ritrovamenti archeologici di cui sopra legittimano l’impressione che la storia come la conosciamo sia stata soggetta a falsificazioni non indifferenti, e che venga bollata come tale per fare in modo che le persone non cerchino prove. Indipendentemente dal fatto che il nome fosse quello o un altro. I reperti dell’Istituto Linguistico Germanico, lasciano pensare che tale ente sia stato autore di un reset di lingua e nomi di persone, tra le altre cose.

Tornando all’immigrazione. Dall’ ‘800 ad ora è sistematicamente stato fatto in modo che migranti e schiavi confluissero in contesti già di loro problematici, o dal potenziale problematico, tipo le metropoli d’oltreoceano, oppure, ai giorni nostri, in territori angusti come Lampedusa, o come alcune zone della penisola calabra.

Ora, come già da anni, una destra obiettivamente post-nazifascista, asservita ai peggiori globalisti, fomenta odio tra poveri, in un modo sottilmente più disumano dei loro predecessori, mentre una abbastanza viscida pseudo-sinistra (robotizzatrice di corpi e menti e coscienze), sfrutta e strumentalizza l’umanità di chi ha ancora ha sentimenti residui usando il mantra dell’ “all welcome”. Entrambe compartecipano alla compravendita di esseri umani (inclusi i loro militanti in buona fede), l’una fingendo di combattere il fenomeno, l’altra appunto aprendo le porte a tutti (solo a parole) e zittendo chi si lamenta di problemi oggettivi. L’una favorisce l’altra, elettoralmente. Oppure, a volte, si combattono davvero, sulla pelle di cittadinanza autoctona ed immigrati.

La narrativa che tenta di far passare per fascisti e razzisti indistintamente tutti coloro che si lamentano, ricevendo un afflusso ingestibile di esseri umani, ad esempio, in un fazzoletto di terra come Lampedusa, è un modo per favorire divisioni popolari e, come si usa dire in questo periodo, “radicalizzare” le persone. Magari, alcuni che si lamentano fanno anche volontariato / prestano soccorso alle orde di disperati, ma non nelle onlus globaliste, o non accettandone i diktat.

ENTRAMBE LE POLARITÀ NEW GLOBAL BENEFICIANO DI QUESTA TRATTA DI SCHIAVI, mentre i loro sudditi, o anche militanti con un cervello proprio, vengono tenuti impegnati :

a scornarsi sulla questione russo-ucraina;

a reclamare o combattere le intelligenze artificiali, mentre intanto i padronati stanno cercando di decidere se tenerle solo per sé o se usarle SULLA popolazione, più che CON LA popolazione (questa cosa la possiamo riconvertire NOI IN PRIMA PERSONA comunque, se lo vogliamo, specie chi ha conoscenze / attitudini psichiche, magiche, spirituali, quantistiche, eccetera);

a decidere se i problemi climatici siano causati dalla CO2, dalle scie chimiche, da entrambe o da altro – con la quasi completa censura del fatto che ogni tot secoli il pianeta è più vicino al sole, e di altre variabili astronomiche, e facendo finta che gli inquinanti non siano stati migliaia in più, rispetto alla CO2 (come considerata dalla narrative che ne sostengono il monopolio della pericolosità), e rispetto ai veleni contenuti nelle scie chimiche (secondo chi ha studiato il fenomeno);

a scannarsi per la questione LGTBQIA+, tra chi sostiene un gender fluid con elementi a mio avviso discutibili, se non grotteschi, ma anche con un potenziale rivoluzionario interessante, e chi delira rievocando cliché omofobici vergognosi e di sapore tra il catto-medievale e il nazistoide – avendo nel frattempo lasciato in sospeso, i diritti dei pazienti psichiatrici, la questione delle malattie rare, le lotte antiproibizioniste, ed altro, o avendo sottratto ad esse spazio, ossigeno, benzina (in questo la comunità LGTBQIA+ arcobaleno, anche, è stata abbastanza scorretta).

E avendo dimenticato o relegato al complottismo impronunciabile le vittime di controllo mentale. Ignorate o zittite, anche prima, in varie realtà della sinistra istituzionale ed antagonista ed in varie realtà di destra, che prima ridevano della cosa e adesso fanno da cassa di risonanza delle “teorie del complotto” (come se le destre non avessero concorso alla creazione del NWO, o great reset, o come lo vogliamo chiamare).

Entrambe le polarità politiche hanno avuto un’attitudine media disgustosa a lavarsene le mani, anche e soprattutto quando ad essere mk ultrizzati erano dei propri elementi militanti – di solito, elementi dissidenti interni, o elementi troppo coerenti / abili, da destare invidie, o anche elementi che hanno sbagliato davvero, ma sottoposti comunque ad una mortificazione che dovrebbe essere inaccettabile a priori. Una parte di BR considerò “infame” (o inaffidabile) un prigioniero politico della sinistra radicale (non appartenente alle loro schiere, e risultato infine innocente) che denunciò i trattamenti di mind control (l’ho saputo dal diretto interessato), perché secondo loro divulgare un’informazione del genere era un autogol a favore dello stato (da che pulpito!). Persone che, per lo più, sono state lasciato o morire, o psichiatrizzate, o in un limbo. Come sempre, le “teorie del complotto” sono tali fino a quando quello che esprimono accade agli altri. Senza negare che possano contenere mistificazioni o falsità. Come ogni narrativa di oggi e di ieri, d’altra parte.

Mi accorgo che è veramente difficile, a volte, stabilire il confine tra presa di posizione e contrapposizione aprioristica. Urge impegno per mantenere la posizione di dare dignità a tutt3.
Paolo Paoletti aka Assurdo