Nell’intervista contenuta nel reel che linko qui di seguito, https://www.youtube.com/shorts/k7LhiMA6tOs (MR_FLIP1994 – You Tube Reel), viene chiesto a Kurt Cobain se lui e sua moglie avessero preso in considerazione la possibilità di una collaborazione costante tra lui ed il gruppo di lei. Come gli sembra – gli domanda l’intervistatore – l’idea di entrare nelle Hole?

La cosa, di per sé, sarebbe stata stupenda, risponde lui. La coppia ha collaborato in più occasioni, ma per lo più privatamente. Di eventi importanti si ricorda solo un concerto benefit per le vittime di stupro etnico di una parte dell’ex Yugoslavia (e mi sembra di ricordare di averlo sentito dire e letto più volte). Leggendo informazioni sul sito ufficiale di Virgin Radio Italia, tuttavia, non trovo cenni a quella terra e a quel conflitto in particolare: “( . . .) l’8 settembre 1993 Kurt Cobain decise di salire sul palco durante un concerto acustico di sua moglie Courtney Love al Club Lingerie di Hollywood e lo fece per una causa molto importante, il ‘Rock Against Rape Benefit’. Il leader dei Nirvana infatti decise di esibirsi per beneficenza per aiutare le persone vittime di stupro”. Proseguendo con la lettura, troviamo anche l’indicazione delle canzoni suonate dalla coppia : “Durante quel concerto Courtney Love eseguì in versione solista ‘Doll Parts’ e ‘Miss World’ delle Hole, ( . . . ). Cobain suonò con la moglie una potente versione acustica di ‘Pennyroyal Tea’ dei Nirvana prima di chiudere il set con ‘Where Did You Sleep Last Night?’ (cover di Leadbelly che sarebbe stata immortalata tramite la sua versione unplugged – n.d.a.)”. L’esperimento, forse anche perché spinto da una causa nobile e rilevante, è riuscito decisamente bene.

Quando però venne chiesto a lui come avrebbe visto una sua effettiva e duratura collaborazione con le Hole, Cobain fece notare che una cosa del genere (che avrebbe amato fare) avrebbe potuto essere interferita, e complicata, nella sua messa in atto, dal fatto che il legame tra lui e Courtney era già molto intenso, a livello personale, totalizzante, sotto tutti gli altri punti di vista ulteriori rispetto alla Musica. Il loro legame come coppia aveva una naturale sintonia a monte della produzione musicale (stiamo parlando di un momento anteriore a fasi problematiche tra i due, come quando Kurt preferì non suonare al Loollapalooza Festival).

Kurt fa notare che la cosa, molto probabilmente, sarebbe stata distorta anche dai cliché comparativi tra la coppia naturalizzata di Seattle e Sid e Nancy o John e Yoko.

Citando dal video linkato, in una traduzione adattata, il cantautore chitarrista sostanzialmente afferma che, siccome la gente tende a pensare a “Kurt e Courtney come ad un’unica entità in tutto”, tipo Sid e Nancy, il progetto Hole feat. Kurt verrebbe limitato da una simile percezione, percezione che avrebbe creato ostacoli ad una piena realizzazione del potenziale musicale”. Ad una realizzazione completa, esaustiva, dignitosa.

Da fan, mi permetto di avere un minimo di dubbio in merito, per quanto in primo luogo valga il vecchio adagio che ammonisce “tra moglie e marito non mettere il dito” (a meno che non ti venga chiesto apertamente e per una ragione valida). Da fan di entrambe le band, e di entrambi gli artisti, se è lecito, mi viene da dire che mi sarebbe piaciuto se avessero adottato una soluzione un po’ diversa da un allontanamento tout court di Kurt dai Nirvana.

Forse l’idea che mi è venuta è un po’ megalomane ed irrealistica, e / o avrebbe sottoposto la coppia ad ulteriori, evitabili stress emotivi (e non solo loro, molto probabilmente). Ma comunque, mi sarebbe piaciuto ascoltare entrambe le band, nei loro giorni di gloria, collaborare tra di loro E IN PIU’ un progetto duo di Kurt e di Courtney.

La fanbase che preferisce il gossip alla musica e, laddove presente, al messaggio umano, o poetico, o militante, o inerente la Vita in altri suoi aspetti, avrebbe potuto sfogare ancor più di quanto non lo abbia fatto comunque tale tossica tendenza, figlia dei nostri giorni e dei tanti nutriprolet, promossi dall’informazione mainstream, sul duo (e non sarebbe stato giusto – quant’è vero che, magari, non tutti i fan lo avrebbero fatto).

Nirvana e Hole avrebbero potuto continuare ad esistere come le band che erano, con una rilevante possibilità in più, grazie ad una ormai utopica collaborazione di Kurt con le Hole e di Courtney con i Nirvana. Se l’iniziale affiatamento personale e musicale tra i due artisti avesse permesso loro di collaborare con entrambe le band E di creare un progetto a due, come i loro amici scozzesi The Vaselines, che per anni sono stati una coppia e che hanno continuato a suonare insieme anche dopo che si separarono, molto probabilmente, avremmo avuto un repertorio (rimasto increato) molto interessante.

Capisco che avevano delle cause impedienti. L’idea, comunque, è come minimo interessante. Non credo che ci sia niente di male nel dirlo e, anzi, calcando un po’ la mano con la fantasia, mi viene anche di pensare che avrebbero potuto creare una superband, magari operativa ogni tanto, con membri dei due gruppi di provenienza e altri di entrambe. O addirittura anche di altri artisti.

Vista la predisposizione dei due anche ad altri tipi di arti, avrebbero addirittura potuto creare una sorta di (a me viene di chiamarlo in questo modo) collettivo sperimentale poliartistico, coinvolgendo, oltre che altri artisti, anche altre Arti in primo luogo, tipo Pittura, Poesia, Letteratura, Teatro Indipendente ed altro.

Capisco che la situazione contestuale non lo abbia permesso. Ma se si pensa che i due avevano vicino a loro artiste/i anche molto interessanti ed abili, fantasticando ancora un po’ immagino un collettivo poliartistico, appunto, come fecero ad esempio i Beatles e i Velvet Underground collaborando con esponenti della Beat Generation, o come Warhol con la sua Factory.

Essendo molto patito dell’aspetto letterario, immagino proclami e declami musicati creati dai due (interessanti anche per la loro creazione poetica) e da altri/e artisti/e del loro ambito diretto o indiretto. Avrebbero potuto creare un’estensione contemporanea della Beat Generation. Non so se sarebe stata la cosa più giusta. Ma è legittimo pensare che sarebbe stato interessante.

Kurt, non lo dimentichiamo, realizzò una collaborazione con Bill Burroughs, in un 10”EP (uscito anche su cd), “The Priest They Called Him”, realizzato dalla Tim / Kerr Records nel 1993, che vedeva il frontman creare una base di chitarra distorta, qualcosa che a me sembra una via di mezzo tra alcune tracce underrated più estreme dei Nirvana, ed un noise chitarristico spartano e deciso, primordiale, sulla quale sentiamo il founding father (involontario) della Beat Generation (all’epoca già settantanovenne) declamare il suo racconto appunto intitolato “The Priest They Call Him”, che dà il titolo all’EP / mini cd. Un solo lungo pezzo.

Una sola lunga traccia che fa pensare quanto sarebbe stato interessante poter ascoltare altre collaborazioni di questo livello.

In una situazione in cui la coppia avesse suonato insieme, creando anche occasioni per collaborazioni esterne e lavori di gruppo, avrebbero potuto creare tante collaborazioni di questo tipo, se ci fosse stata la volontà e l’impegno anche di altri.

Burroughs che declama il suo storico racconto su una base (che per semplificare indico come) punk – noise di Cobain resta come un grezzo gioiello storico importantissimo.

La collaborazione pubblica tra lui e sua moglie Courtney, sebbene in quella specifica circostanza organizzata in risposta ad una causa a monte orribile, alla quale occorreva offrire una soluzione anche tramite aiuti economici, resta come l’inizio di un Gioiello potenziale enorme non portato avanti. Ricordo di aver sentito anche canzoni che i due hanno scritto e suonato insieme privatamente, a testimonianza di quanto fosse interessante il potenziale di una tale collaborazione.

Paolo Paoletti AKA Assurdo888