È meglio avere dubbi che false certezze.


Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere, mettiti le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io. Vivi i miei dolori, i miei dubbi, le mie risate. Vivi gli anni che ho vissuto io e cadi là dove sono caduto io e rialzati come ho fatto io. Ognuno ha la propria storia. E solo allora mi potrai giudicare.

(L. Pirandello)

 

Tutti quelli che ho conosciuto con certezze incrollabili, dopo qualche tempo li ho rivisti completamente disorientati e fragili: non avevano più punti di riferimento. Quando si dice “navigare a vista”, vuol dire che la meta la conosci ma il percorso no. Il percorso è un’incognita quasi senza risposte. Ti puoi orientare ma le asperità, le avversità o le fortune del cammino non le conosci.

La nostra epoca è colma, troppo colma, di individui che asseriscono di sapere come stanno le cose e sono strasicuri del sentiero o dell’autostrada da percorrere.

La mia esperienza mi dice che non mi affiderò mai a personaggi tronfi nella loro sicumera, meno che mai in campo scientifico. Non vedere che questi soggetti ci stanno portando alla deriva ed alla più completa autodistruzione, significa non conoscere se stessi e per questo non si può giudicare come sono gli altri.

L’unico navigatore al quale possiamo affidarci è quello interiore. Raramente si sbaglia. A Quanta Radio siamo così e navighiamo a vista!