di ogni orientamento, di ogni Stato d’Animo che riverberi Valore, e di ogni Ideologia o Fede che sia vissuta in direzione di una Verità imperfetta, forse, ma non passibile di relativizzazioni o edulcorazioni a base di plastica e circuiti. E soprattutto alle donne che mi hanno sbattuto in faccia realtà spiacevoli ( “to put it mildy” , come dicono gli anglofoni), fornendomi preziosi i insegnamenti di Vita Sacri e profani e determinazione nel tentare di affrontare le vere diseguaglianze aguzziniche. Che a volte possono anche provenire anche da donna a uomo o da donna ad altra donna. E dirlo non ha nulla di “cliché maschilisti”. Non giudico nessuno. Ricordo solo che IL RE È NUDO E CHE IL RE DIVIDE E COMANDA.
Poco importa come il “senso” “comune” medio concepisca (per quanto riguarda i livelli di percezione più)falsati questa Sacra Ricorrenza di un fatto dalla gravità inaudita, degradato a cliché fatti di modalità di spettacolarizzazione volgarizzante e di gestione del lavoro pre – settato, costruito in modo da segregare, donne e uomini, in clichè di lavoro (e anche “ozio”) meccanici, OFFENDENDO LA VITA TUTTA IN QUESTO ED ALTRI MODI.
Le menate impostate sulla recita mediatica manichea da stadio pro aborto vs anti aborto rappresentano una crudele specchiera del cinismo medio verso chi
vive in primis situazioni di libertà di movimento limitata e di ricatto lavorativo e d’altro tipo che non tangono direttamente i fomentatori di odio dagli eterni doppi standard, sempre giusti perché “tradizionalisti”, nè le forze “progressiste” che se ne fregano di quante donne abbiano sofferto per essere state obbligate ad interrompere una gravidanza da maschi padronali ( o anche loro semplicemente pori disgraziati MA cmq invasori dei confini personali SACRI, e menefreghisti a tal proposito anche se la questione è seria). Appena ho sentito lo slogan chiave delle Rivolte Iraniane, DONNA VITA LIBERTÀ mi è sembrato un titolo adatto ad una di quelle hit estive che uniscono tre parole luminose, fanno ballare e fare trenini nelle spiagge e nelle discoteche per poi cadere nel dimenticatoio. Beh, adesso, da quest’altra prospettiva SOLENNE di riflessione contestualizzata nlo sento mio, quello slogan, e trascenendone la natura di fenomeno mediatico lo urlo in silenzio io
DONNA , VITA , LIBERTÀ – per le iraniane abusate in rivolta e per le DONNE CORAGGIOSE CHE PRENDONO UNA POSIZIONE SENZA ASSECONDARE MODELLI DI PSEUDOFEMMINISMO DIVISIVO E LIBERTICIDA MA REALMENTE AUTODETERMINATE E LIBERATE, E PER QUELLE ZITTITE IN TOTO.
Ancora e sncora: Donna! Vita! Liberta!Non slogan di piazza, per me, ma Mantra di Liberazione, valido come Elemento Sacro
Ancora, buon 8 Marzo ALLE DONNE CHE MI HANNO AIUTATO A RICORDARE ALCUNI ASPETTI SOLENNI DELLA VITA E DELL’AMORE – E A TUTTE COLORO CHE NON SCENDONO A COMPROMESSI NÈ CON UN “MACHISMO” DOZZINALE NÈ CON QUELLE POLITICHE PSEUDOLIBERAL GIÀ ABBONDANTEMENTE TESTATE OLTREOCEANO che sembrano aver dato priorità ad un finto gender fluid (che sfrutta e ridicolizza la Dignità di donne oppresse e di donne liberate, e della popolazione LGTBQIA+) alla LOTTA CONTRO IL MERCATO DELLE SCHIAVE E DEGLI SCHIAVI SESSUALI.
Mi brucia dentro,tanto, tanto, questo augurio. Lo condivido con una sensibilità molto femminile e delicata e al contempo con una determinazione e una carica molto mascolina , vulcanicamente maschia. Il che, si chiama AMORE. Amore universale diverso da “peace and love inc.”. Amore tenace, come tempo fa mi ha detto un amico qui su Facebook a proposito di argomenti che in questa sede sarebbero off topic. Un abbraccio forte forte – ALLE VERE DONNE E ALLE PERSONE VERE in toto🔻♾️ ❤️Paolo Assurdo888 Paoletti