Continuiamo pure a credere in un mondo migliore possibile, a cercarlo. Sebbene la strada non sia esterna a noi, ma dentro, ma non è di questo che parleremo qui. Ammettiamolo, però, lo si fa per noi stessi, a tratti cercando d’essere gruppo, ma la verità è che consciamente o meno lo sappiano che l’importante è amare, o almeno sopportare, il volto che vediamo ogni giorno nello specchio.

Però non nascondiamoci la verità: Quanta circolarità, orizzontalità, vera condivisione hanno prodotto secoli di filosofia e teologia? Secoli di presunta autocoscienza? Quanto mondo migliore è derivato dal pensiero umano?

Quel che pensa chi scrive è che: Così come i papaveri sono respinti dai pesticidi fuori dai campi di grano e relegati ai bordi dei fossi, al medesimo modo la cosiddetta civiltà ha sempre isolato, quando non sterminato i portatori di orizzontalità.

Dalle società gilaniche matriarcali, passando per i nativi americani e da tutti gli esperimenti (brevi e soffocati generalmente nel sangue) di reale, tangibile egualitarismo, vera condivisione ed orizzontalità portati avanti nella civiltà  ( sia in oriente che in occidente).

Anche nel ribellismo, nel dissenso abbiamo, tutti chi più chi meno, finito con il proporre strutture verticali, comunque imbevute di pensiero condiviso. Mutazioni del medesimo postulato, non troppo distanti dalla premessa innegabile sancita dalla nostra filosofia.

Smettiamo di raccontarcela e forse… forse, riusciremo ad accettare l’idea di percorrere strade interiori di maturazione spirituale, negandole queste premesse apparentemente indispensabili, per arrivare davvero al Mondo Migliore che bene o male cerchiamo.

Questa perorazione vale un po’ per tutti e per tutto il mondo, abbiamo l’abitudine a metterci in fila dietro ad idee che riteniamo originali, spesso orientaleggianti, ma guardiamole con oggettività: in quale posto nel mondo, l’applicazione di filosofie alternative, New Age, psico-spirituali, ha realmente prodotto orizzontalità.

Quanti guru, quanti leader, quante icone santificate, quanti sapienti più o meno a pagamento, abbiamo elevato su altari di cartone, dichiarandoli/le depositari/e della verità vera?

Proviamoci almeno, prendendoci il rischio dello sterminio e del rogo, a praticare l’alterità a percorrere i sentieri di un nuovo, davvero nuovo pensiero. Quello che abbiamo fatto sin qui era contaminato, che ci piaccia o meno, da quegli stessi riferimenti che ci hanno portati a quaesto pun to intenti a produrre esattamente quello che ci circonda.

Mentre i papaveri sono stati sterminati dai campi di grano, anche se venivano bene in fotografia, in nome del massimo profitto… e già… ed , in fondo, ammettiamolo, noi, anche noi, abbiamo visto quando succedeva e, pur sbraitando a tratti, lo abbiamo permesso.

Perchè , in fondo, di Giordano Bruno… bè, c’è una certa carenza.