Il compiacimento con il quale le istituzioni trentine hanno accolto la cattura di Jj4 è significativo ed a suo modo tragico.

Significativo di una distanza sempre più evidente e tragica dal mondo naturale da parte dell’essere umano. Tale distanza sempre più incolmabile ed evidente si manifesta nell’umano in molti modi: Dall’idiosincrasia per le  manifestazioni naturali, all’ipocondria che risolviamo (o meglio presumiamo di risolvere) solo con la chimica, alla tanatofobia, alla malata convinzione di dover domare, piegare, adattare alle proprie esigenze ogni cosa viva lo circondi, sino alla propria presunta e pretesa superiorità che determinerebbe e gli darebbe titolo al possesso del mondo naturale.

L’umanità è un flagello, una malattia per la natura perché ha perso il proprio senso d’appartenenza e quindi il rispetto e l’attenzione.

La presunzione , per esempio, che i boschi (i pochi rimasti) siano una propaggine dei suoi possedimenti e dei suoi superiori diritti di umano e che, quindi, possa fare quel che gli garba, penetrarvi come e quando voglia, usarli come luoghi di diletto, senza il rispetto che è loro dovuto è una delle manifestazioni di questa distanza, non solo dalla natura, ma dalla realtà.

L’abuso reiterato e costante del disboscamento, dello sfruttamento intensivo dei fenomeni naturali fa parte di quella follia che porta l’umanità a cercare l’immortalità genetica, a cementificare ogni cosa… a blaterare di cambiamento green mentre attenta costantemente all’equilibrio planetario.

Siamo parassiti e nemmeno benefici, in natura infatti esistono parassiti che “rendono” all’ospite quel che prendono… noi no! Noi prendiamo senza nemmeno ringraziare, per diritto divino ( a nostro dire). Ci siamo inventati persino affidamenti biblici e comunicazioni divine per giustificare il nostro dannoso egoismo.

Noi alleviamo in lager gli animali per nutrircene, noi liberiamo selvatici per cacciarli, noi privilegiamo la bistecca all’equilibrio planetario, noi POSSEDIAMO gli animali. Noi sterminiamo i lupi, le volpi, le faine… le nutrie, noi giochiamo con gli equilibri naturali, disboschiamo l’Amazzonia e poi piangiamo per il riscaldamento globale (che ci siamo inventati per giustificare la nuova follia pseudo-green).

Noi liberiamo i cinghiali per cacciarli e poi urliamo se si riproducono… alleviamo le nutrie per le pellicce e poi meditiamo di sterminarle dopo che si siano re-impossessate della loro libertà, noi siamo uno dei maggiori problemi di questo pianeta.

Certo, rammarico, cordoglio, per chi muore… ma Jj4 aveva i piccoli (fra l’altro dopo la sua cattura i geni della regione Trentino hanno pensato di abbandonarli a sé stessi, quasi fossero autonomi) quindi il “compito naturale” era difenderli e l’essere umano è piuttosto pericoloso; se avessimo cognizione del naturale forse ne avremmo tenuto conto e forse avremmo trattato l’attraversamento dei boschi con la dovuta cautela sfruttando il coltivato per le nostre corse e lasciandoli a chi, veramente, ha dei diritti su di essi.

Il forse è d’obbligo, perché con il delirio di onnipotenza dell’umanità c’è pochissimo da scherzare.