Dunque, durante lo scorso 25 Aprile, alcuni elementi hanno associato canti partigiani e reminiscenze della Resistenza alla situazione ucraina odierna. La senatrice Segre in particolare, leggo, avrebbe definito “Bella Ciao” un canto che fa pensare all’Ucraina.
Vorrei evitare di entrare nella retorica del “noi contro loro”, ma a quanto pare in un contesto come questo non sempre è possibile. O è possibile a prezzo di un’indifferenza, come minimo, a doppio taglio.
Con tutto il rispetto per il dolore della senatrice Segre, e con tutto il rispetto per il dolore di chiunque abbia vissuto situazioni del genere, mi viene comunque da notare che, all’oggi, la signora non sembra farsi più tanti scrupoli rispetto alla media dei suoi colleghi. Alla solita risposta che potrebbe arrivare dai più, “così va il mondo”, mi viene da rispondere che se il mondo va così, allora due puntini sulle “i” mi viene di metterli anche a me. Se per lavorare in politica bisogna scendere a determinati compromessi, ci si aspetti anche una data risposta da parte dei cittadini.
Innanzitutto: non conosco la senatrice di persona. Quindi, non posso sapere com’è e come non è nella sua vita privata. Ma, forse ingenuamente o forse no, per tanto tempo la ho considerata una persona, DI PARTENZA, molto valida. Ha comunque avuto un coraggio che altri non hanno avuto. Anche fosse stata “opposizione controllata” dall’inizio, per molto tempo ha avuto una dignità e un’obiettività rare. Difatti, per tanti anni, ha avuto una posizione di secondo piano, anche in momenti in cui sarebbe stato il caso di amplificarne il messaggio molto di più. Se da una parte, E’ VERO, reputo plausibili una moltitudine di “teorie del complotto”, dall’altra quella del negazionismo dell’olocausto mi sembra grottesca. Casomai, penso, le vittime sono state DI PIU’, di quelle dichiarate. E anche se le persone fossero morte di tifo e colera la cosa non è certo meno grave.
Sono dunque stato un suo sostenitore virtuale, o un simpatizzante, fino a pochi anni fa. Se lo negassi, mentirei. Non posso però ignorare che sia stata riconvertita, nel corso del tempo, da giochi di potere decisamente pericolosi e discutibili, e da doppi standard che, come minimo, lasciano l’amaro in bocca.
Tornando alla attuale situazione bellica. Mi sono rifiutato di aderire tanto alla visione della completa innocenza dell’Ucraina quanto all’idea che la sua popolazione sia esclusivamente composta da nazisti sanguinari. Nella “partita di calcio”, se si tratta di prendere una posizione tra la “squadra” rossoblu e la “squadra” gialloblu IO STO CON LA POPOLAZIONE “COMUNE” AFFLITTA DA QUANTO STA ACCADENDO, CON LA PARTE DI POPOLAZIONE CHE AVEVA FATTO UNA SCELTA DIVERSA DA UN DECORSO BELLICO DEL GENERE. Persone russe, ucraine, del Donbass, della Crimea, degli altri territori contesi, noi europei messi a repentaglio in maniera indegna, eccetera eccetera eccetera. E mi stanno più simpatici gli indipendentisti dei territori contesi che vorrebbero uno statuto veramente indipendente da entrambe le nazioni con cui confinano.
Anche le persone comuni possono co – creare problemi macroscopici e catastrofi, nessuno lo nega. Ma è altrettanto vero che sono le prime a pagare anche per scelte non loro. Nel Donbass, come a Kiev, come in qualsiasi parte del mondo. Prima di prendere una posizione politica, mi sento di ribadire che NESSUNO ANDREBBE BOMBARDATO, O BRUTALIZZATO ALTRIMENTI. E non mi interessa se tale affermazione può avere un sapore bambinescamente utopico. E’ una posizione che ho sempre mantenuto, e che mantengo anche se apparisse il Genio della Lampada e mi desse la certezza che tale sorte non tocca comunque a me. “Quando sparano, quando sperano, gli altri siamo noi”, recita una canzone della mia infanzia del cantautore Umberto Tozzi.
Ciò che trovo discutibile della presa di posizione della senatrice, è il suo far finta di non sapere (leggi: la sua adesione de facto) alle connivenze tra estreme destre ucraine ed estreme destre israeliane.
Seguono tre esempi random CONCRETI, NON FILOSOFICI, NON IN FORSE, della connivenza tra nazifascisti ucraini ed estrema destra sionista, dei quali secondo me la signora Segre dovrebbe tenere conto, prima di associare in tutto e per tutto un canto di Resistenza all’attuale situazione ucraina.
Meno di un anno fa ho visto, su La7 (durante una delle sporadiche volte in cui guardo programmi MSM, non quindi su qualche sito o chat “gombloddistah1! 1!1!”), dei musicisti del battaglione Azov cantare e suonare un canto propedeutico a chiedere scusa alla popolazione ebraica, che a me è sembrata una sorta di captatio benevolentiae nei confronti di Israele – non dei poveri cristi “comuni”, massacrati ieri ed oggi. Un canto il cui ritornello ripete “Shalom” (=pace, ovviamente) e il cui titolo non ricordo. A ‘sto punto, reputo molto più in buona fede il poeta Pound quando affermò, durante il suo processo, di fare una netta distinzione tra la persona di fede ebraica che si comporta onestamente e la persona di fede ebraica che asseconda politiche che fanno male alla popolazione mondiale (inclusa la popolazione comune ebraica);
ho appreso da persone che hanno storicamente familiarità con Cuba e con il suo retaggio rivoluzionario, che alcuni comunisti ucraini, già esiliati, o riusciti a scappare, hanno preso parte all’internazionale cubana dello scorso anno, e durante la stessa hanno reso noto che liste di proscrizione dei comunisti e di altri dissidenti sono attive in Ucraina da prima dell’ “operazione speciale” (e, suppongo io, anche a prescindere dalla situazione nei territori contesi). Ho inoltre saputo da fonti msm russe, reperite su Telegram, e da fonti effettivamente tendenti al complottismo, a stelle e strisce, che i dissidenti trattati relativamente meglio dal regime di Kiev sono gli attivisti LGTBQIA+, prevalentemente perché alcuni loro kapò interni sono conniventi con il traffico di schiavi/e sessuali, specie bambini o teenagers, e di organi (specie di bambini o giovani). Reputare il traffico di esseri umani come un monopolio ucraino sarebbe una menzogna (più o meno come usare l’intera popolazione omo e bisessuale come capro espiatorio). Far finta che l’Ucraina non sia un punto di snodo sarebbe un’altra menzogna;
è invece in un social forum americano prevalentemente rivolto a destra, Gab, dove cmq non mancano elementi validi di altre vedute, che ho appreso una notizia censurata dai msm mondiali ma divulgata dall’informazione msm ucraina: pochi giorni o settimane prima dell’inizio delle ostilità, è stata varata una legge “anti – antisemitismo”, in base alla quale, ad inizio invasione, i veri nazifascisti del posto hanno preso due piccioni con una fava: mettere in sicurezza all’estero (leggi anche : esiliare) la popolazione ebraica autoctona, o una buona parte, levandosi di torno elementi che molto probabilmente, per motivi di razza e fede, non vogliono vicino (per quanto possano reinventarsi canti contenenti “Shalom”), e corteggiare Israele, nel caso in cui quelle persone siano state spostate nel paese mediorientale (questa è una mera ipotesi).
Quando ci si siede su un qualche trono di potere si può facilmente dimenticare da dove si viene. A questo livello di coscienza questo continuo a vedere. In un passato recente, io per primo, ho simpatizzato non solo, come dicevo, con la signora Segre in sé per sé, ma anche con la parte di cittadinanza che vorrebbe la senatrice presidentessa della repubblica. Non me ne pento neanche del tutto, visto che comunque la signora Segre ha portato alla pubblica attenzione argomenti scottanti sui quali vigevano degli ipocriti tabù, nei momenti in cui lo ha fatto, e visto che in Italia si va avanti a suon di male minore. Apprezzo tutt’ora la sua presa di posizione nei confronti di alcuni personaggi notoriamente razzisti e dai doppi standard, tipo elementi della Lega Nord – obiettivamente pericolosi, senza entrare in considerazioni moralistiche od etiche (e se ci entriamo, potrebbe risultare pericoloso ancor di più). Ma è legittimo muovere delle critiche nitide e prive di ambiguità.
Paolo Paoletti aka Assurdo