L’alzata di scudi (crociati) immediata e contemporanea di tutta l’intellettualità (o presunta tale)  di area conservatrice ed ultra-cattolica sulla questione, sin troppo strombazzata, del paternalismo è indicativa di almeno due questioni importanti.

Da una parte lo sfruttamento mediatico esasperato di un omicidio (femminicidio) che ben si adatta a questo uso, alla tradizionale abitudine di “sbattere il mostro in prima pagina”; dall’altra la mistificazione della questione in dibattito al fine di riportare indietro la nave della Storia..

È palese agli occhi di un vetusto “complottista” quale è il vostro umile scrivano come questo accadimento terribile venga usato in chiave di distrazione, dalle tematiche terrificanti e pressanti che sono in campo in questa fase storica.

É, per altro, altrettanto palese, ai medesimi occhi stanchi, quanto l’argomento venga sfruttato da pensatori ben pagati per inserire affermazioni fortemente utili al sistema, sia dall’una che dall’altra parte del dibattito… in sé deformato da vizi concettuali premessi. Padella e brace teorizzate all’ennema potenza

La definizione “Paternalistico” sembra divenire unico fulcro tematico di una discussione che ripropone da una parte un sistema fluido neo-liberista, dall’altra una visione strutturata e superata della famiglia tradizionale e della conseguente organizzazione sociale.

Si badi, però, entrambe le presunte visioni finiscono con il teorizzare un sistema VERTICALE e quindi MASCHILE. (dove maschile e la natura del rapporto di potere)

Da una parte si abusa del termine, dall’altra gli si dà la medesima valenza abusata per metterlo in discussione, ottenendo così di non discutere affatto della sostanza della verticalità che produce i mostri.

Il problema non è riconducibile ad una forma società unicamente “Paternalistica”, ma piuttosto ad una forma post-moderna del paternalismo stesso, una sua evoluzione che non vede necessariamente un maschio al potere, ma piuttosto una maschilizzazione della società che coinvolge, pesantemente, anche e soprattutto le donne di potere.

Il mondo verticale e maschile non è più “paternalistico”, ma strutturato in modo da rimanere verticale e maschile anche senza maschio al potere.

È quindi il modello relazionale a creare la crisi e le sue conseguenze terribili, è la disperazione diffusa da una società in profonda crisi valoriale a creare i presupposti per la follia.

È il medesimo segno che giustifica le guerre e l’istinto del Lemming che sta attanagliando l’umanità, la follia omicida e l’odio di genere vengono strumentalmente introdotte, perché utile al potere.

Si potrebbe dire che una società mostruosa non può che produrre mostri.

L’evoluzione necessaria non passa per l’esasperazione delle tematiche in modo strumentale, ma dalla crescita di una coscienza collettiva, di una maturazione spirituale che comprenda le infinite possibilità relazionali improntate dalla comprensione che l’eltro siamo noi. Maschio Femmina conta pochissimo, nella infinita sequenza delle incarnazioni potremo essere sia l’uno che l’altra. Il possesso, la gelosia sono pulsioni senza senso per una spiritualità matura… è di lì che dovremmo andare e questo implicherebbe il rifiuto di un sistema Verticale e Maschile quale quello che ci viene imposto.