Perché, a volte, si potrebbe provare a digitare parola per parola, scrivendo sullo smartphone o tramite altri dispositivi che offrono il correttore automatico / il “suggeritore di parole”? L’idea che mi è venuta è che potrebbe avere la valenza di Esercizio per stare nel Momento Presente. Ovviamente, mi riferisco a messaggi / promemoria brevi, quando c’è tempo, e dispositio d’animo.
Ogni tanto, secondo me, quando si scrive tramite smartphone, o con altri dispositivi le cui memorie ci propongono la parola successiva che staremmo per digitare, o che stiamo effettivamente per digitare, potremmo provare a scrivere lettera per lettera, parola per parola. Ad esempio, se si sta scrivendo un messaggio breve senza fretta, o un promemoria, o altro, in una situazione in cui comunque il tempo che ci mettiamo a scrivere è ininfluente rispetto alle necessità di gestione del tempo nel momento in cui ci troviamo a scrivere.
Farlo sempre e comunque, di punto in bianco, sarebbe controproducente, ed anche abbastanza egoistico. Farlo quando si può fare, se e quando ci si sente di farlo, potrebbe essere un modo per recuperare, o rafforzare o, come dire? per “massaggiare” la propria umanità, e rapportarsi in maniera equilibrata alla Macchina.
Concedersi dei momenti in cui, anche se c’è il correttore automatico / suggeritore di parole, creiamo ogni singola parola di nostro. Stiamo Presenti al Qui – Ed – Ora anche della Lettera e del Simbolo. Le emoji, decontestualizzate dalle loro tante banalizzazioni, possono esprimere mandare un messaggio molto forte e vibrante, scintille “sottointese” di emozione. A volte dire senza parole qualcosa, tramite il Simboloo od il Segno, ad esempio, può far risultare ancor più chiaro e completo il Messaggio che si intende trasmettere. Proprio come, quando stiamo in presenza, gli uni accanto agli altri, e qualcosa che viene lasciato sottinteso a parole, si esprime meglio con un’Espressione del Viso o con il Linguaggio Corporeo.
Tornando alle Parole . . . Scrivere Parole digitando Lettera per Lettera, può essere un modo di materializzarLe sottilmente / virtualmente. Di recuperare un attimo di Presente, rallentado, un istante. Essere presenti ad ogni singola Parola . A volte. Come un Dono di Qui Ed Ora a Sé e all’Ambiente.
Un Esercizio del Genere potrebbe anche dare un input per avere una Attimo di Empatia con la Macchina. Rapportarsi alla Macchina come ad un Dono. Perché quello è, o sarebbe, in assenza di logiche costrittive / padronali. Farlo IN MOMENTI IN CUI LA COSA SI CONTESTUALIZZA BENE potrebbe anche favorire l’ispirazione nello scrivere.
Essere per un attimo presenti allo sbocciare della Parola. Giocare, a volte, con le Parole per evocare Idee.
Ovviamente, ripeto, in momenti e contesti in cui risulterebbe inutilmente rallentante o bloccante, o inopportuno per le varie molteplici ragione facilmente intuibili, legate al tempo, alla forma mentis di chi scrive / abitudine personale, ed altro, rischierebbe di essere una mossa fuorviante.
Contestualizzare l’Esercizio al Momento Giusto – se si reputa plausibile l’Idea che qui esprimo – potrebbe sortire Risultati Interessanti. Un’Abitudine del genere potrebbe essere arricchente, quando appunto si può fare. Un modo per percepire una sorta di risvolto materico di un qualcosa di olografico, usando l’Ologramma come metafora per il Cyberspazio
Il correttore automatico e il suggeritore / completatore di parole che appare ogni volta che scriviamo un messaggio o altro con lo smartphone sotto lo schermo, tra le parole e i tasti, può essere fluidificatore e facilitatore, nel messaggiarsi / chattare, nella Vita di tutti i giorni, o nella creazione di testi elaborati. Quello di cui sto parlando io è un Esercizio, che può piacere o no. Di per sé, non ho problemi con il dispositivo, che di per sé apprezzo molto. Il problema, a monte, con l’abuso di tecnologia, e con l’abuso di dispositivi che velocizzano sempre e comunque la conversazione, può essere l’automatismo che crea alienazione. Come, con tutto il resto.
Un Esercizio del Genere potrebbe appunto essere un modo di Abbracciare il Presente.
Paolo Paoletti AKA Assurdo888