Parliamone quindi, perché la coscienza superiore passa anche da questo. È una forma mentis molto diffusa, purtroppo ed infetta molto spesso anche le “aggregazioni” più valide, là dove le intenzioni di partenza sono migliori e di buona/ottima premessa.

É la logica del gruppo chiuso, della setta, di chi si parla addosso e trova risposta nella propria eco. Non è affatto necessario che il postulato che li riunisce sia folle, anzi come si è detto, spesso le intenzioni sono ottime, ma poi il fanatismo della convinzione assoluta e totalizzante deforma anche quello che originariamente era buono e giusto.

Lo abbiamo visto centinaia di volte, migliaia, lo abbiamo vissuto ogni volta che un “movimento” e diventato gruppo chiuso ed autoreferente. Sembra essere una condanna eppure continua ad avvenire.

Faccio un esempio, sono vegano da vent’anni e la scelta è partita da una esigenza d’amore verso gli anima-li, lo sono orgogliosamente e spesso disquisisco su questa scelta di vita che , a mio parere fa parte del mio percorso spirituale e libertario, ma non sono un fanatico.

Eppure li vedo, leggo le loro farneticazioni d’assolutismo, le loro teorizzazioni di chiusura, di settarismo fanatico “noi abbiamo ragione, loro torto e siamo soli contro il mondo”. Sono quelli che i prodotti da supermercato non vanno bene, anche se hanno la V verde di Vegan, perché sono prodotti “aperti” alla speculazione. Sono quelli che solo piccoli produttori, selezionati e costosissimi, perché chi entra alla LIDL non è vegano, ma un buffone travestito.

Sono quelli che “noi siamo noi e voi non siete un cazzo”, quelli dei gruppetti chiusi che si compiacciono l’uno con l’altro, quelli un po’ radical ed un po’ chic, quelli che bannano nei social chiunque li contraddica.

Ho fatto l’esempio dei vegani, che amo, ma il fenomeno non si ferma lì, ma infetta la società, dal tifo sportivo sino alla politica ed all’impegno sociale, passando ovviamente dalle convinzioni religiose. Eppure abbiamo pagato prezzi salatissimi a questo vizio formale che invece di aprire al mondo chiude ed isola, che non convince nessuno perché ruota attorno al proprio ombelico. Che alla lunga non parla più con nessuno , ma giudica chiunque, anche coloro che per vocazione e scelta sono i più prossimi e vicini. È l’arroganza delle idee che diventa assolutismo, chiusura, settarismo letale, che inquina e disarma anche la migliore delle idee.