Su queste pagine si è spesso parlato di Fascismo dell’Anima, sebbene sia una definizione convenzionale per semplificare un concetto.

Questo mostro è una caratteristica umana? Esso e ben più radicato ed antico di qualsivoglia pettoruto fanfarone dalla mascella volitiva. È stato allevato in secoli di filosofia e teologia, sin dai tempi in cui i popoli del ferro distrussero le società gilaniche.

Un Humus, un substrato, un terreno di coltura sul quale prolifera qualsivoglia forma di prevaricazione, prepotenza, di stratificazione sociale assunta per diritto inalienabile.

È la ragione per cui nell’umanità attecchisce con tanta facilità l’idea stessa del linciaggio,del giudizio sommario, della prepotenza competitiva, della guerra stessa. È la ragione per cui i comportamenti e le situazioni totalitarie hanno tanta fortuna.

Su cui si insinua il mito dell’uomo forte, del duce incrollabile, del Leader carismatico, del santo predicatore di jihad e crociata, delle guerre giuste, dell’eroe patriota.

È la ragione per la quale, nonostante le evidenze storiche i nazionalismi demenziali hanno tanta presa. È, peraltro, il meccanismo intimo con il quale si giustifica, la prevaricazione personale, il femminicidio, l’omicidio stesso, lo sterminio animale collocato nel proprio piatto, la competizione selvaggia, la stratificazione sociale pseudo-darwiniana applicata al quatidiano. È il meccanismo che rende possibili le guerre, non già e non solo a livello materiale e globale, ma a quello personale ed individual. Non ha bandiera, non indossa camicie colorate, non ha interesse alle divisioni presunte e pretestuose della politica esteriorizzata e strumentale, infetta con indifferenza ed uniformità sotto qualsivoglia vessillo… o anche in assenza.

Il fascismo dell’anima è maestro d’ipocrisia, giudica con estrema facilità l’altrui, salvo ripetere, amplificandolo qualsivoglia vizio e bruttura, compiuto a livello personale… perchè per dirla con Alberto Sordi nella sua magistrale interpretazione del Marchese del Grillo “Io sono Io e voi non siete un ..zzo!”.

Se vi guardate attorno, cercando di superare gli stereotipi strumentali, inseriti dalla propaganda sistemica vi accorgerete di come e di quanto questo “Male” sia diffuso a livello epidemico e di come l’unico vero vaccino possibile sia la crescita spirituale e l’amore incondizionato

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