Molti confidano nella legge, introppalati dalla definizione, molto parziale, di una uguaglianza che valga per tutti. Questo avviene a molti livelli da quello minuto del cittadino di fronte all’abuso e via via sempre più in alto. Sono molti gli esempi di questa fiducia che possiamo verificare nella realtà, si veda per esempio la richiesta di indagine nei confronti della struttura del ministero della salute a proposito dei santi sieri, o la ridicola, buffonesca Commisione Parlamentare che dovrebbe indagare a questo proposito, sino alla richiesta al tribunale dell’Aja di agire contro il genocidio portato avanti da Israele nei confronti del popolo palestinese o sulle vere cause della guerra d’Ucraina e sul golpe che l’ha causata.

Attenzione però che le leggi, così come la Storia sono scritte dal potere e gremite di ligi funzionari, posti a difesa della roccaforte. In quasi tutte le analisi sociali la struttt esecutiva e legiferante è intesa come caposaldo del potere e quasi mai come espressione della volontà popolare, che viene quasi sempre definita : giustizia sommaria. la sovranità popolare è solo una definizione vuota di significato inserita nella nostra carta costituzionale… mai rispettata, per altro.

Ha senso quindi rivolgersi alla legge degli strapagati e mantenuti dal potere per ottenere giustizia? Qual’è il rapporto fra giustizia, appunto, e la legge? È possibile la giustizia in un sistema verticale? Ed ancora ha senso cercare equità e legalità in un sistema geopolitico ultraliberista e fondato sul rapporto di forza?

A modesto parere del qui presente scribacchino no… non ha senso e , se avessimo memoria, ci renderemmo conto di quanto poco ne abbia avuto nei secoli.

La legge non è mai stata uguale per tutti, nel sistema giudiziario contemporaneo poi meno che mai. A livello geopolitico essa dipende , unicamente, dai rapporti di forza e nello specifico, una struttura illusoria marcatamente occidentalizzata può davvero giudicare le azioni di un alleato granitico dell’occidente stesso in una condizione diffusa di doppio pesismo palese?

Non è, quindi, velletarismo pseudorivoluzionario affermare che se non cambia il sistema di rapporto di potere la , cosiddetta, legge può essere solamente espressione del potere medesimo e che più la struttura capitalistica è palese e minore è il coefficente di giustizia reale.

A livello geopolitico può esistere davvero un soggetto super partes? A mio parere è stupido pensarlo ed ancora più stupido affidarsi a questa speranza.

La ricerca della giustizia è un anelito rispettabilissimo, ma non può avvenire in un sistema di potere verticale. Ancora una volta la discussione è sul potere e sulla necessità di modifcarne radicalmente la natura a livello filosofico-spirituale; in assenza di questa premessa la legge potrà sempre e solo fornire una forma di presunta giustizia, sottoposta alle esigenze del sistema, oberata dai segreti del potere, influenzata dagli schieramenti geopolitici delle strutture superiori e comunque asservita alla politica ed alle sue circonvoluzioni. Sottoposta al ricatto dell’unico Dio veramente potente in questo mondo corrotto… il denaro.

Fatta la legge, trovato l’inganno recita un proverbio popolare, peccato che l’inganno costi e sia facilitato dal possesso di danaro e di potere. La Storia, nonostante sia narrata dai vincitori, insegna, ma non ha scolari.